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Redazione Il Biondino della Spider Rossa

Perché ci attraggono i Serial Killer?

Published almost 3 years ago • 4 min read

Cos'è un Serial Killer - Newsletter

Cos'è un Serial Killer

È con il caso di Jack the Ripper (Jack lo squartatore) che alla fine dell‘800, in Inghilterra, si comincia a definire la figura dell’omicida seriale.

Il caso è noto: in un arco di tempo di poco più di due mesi, vennero massacrate cinque prostitute, presumibilmente dalla stessa persona, che non venne mai identificata.

Tuttavia, è solo dagli Anni Settanta del Novecento che questo fenomeno diventa evidente, passando da qualche decina di casi all’anno a circa 600 crimini.

Le scienze criminologiche e il mondo delle investigazioni iniziano a occuparsene solo a partire dagli Anni Ottanta.

Il termine serial killer ha una storia relativamente recente.

È James Reinhardt, nel libro Sex Perversion and Sex Crimes (1957), a utilizzare per primo la definizione di chain killer per indicare l’assassino che lascia dietro di sé, appunto, una «catena» di omicidi.

A dircelo è la criminologa e psicologa giuridica, Laura Baccaro, che ai serial killer ha dedicato un articolo del magazine Il Biondino della Spider Rossa – curato dal gruppo di ricerca ProsMedia Crime Window – nella sezione sulla Psicologia Investigativa.

Seid Visin - lettera contro il razzismo -  newsletter Il Biondino della Spider Rossa - ProsMedia - Agenzia Corte&Media

Razzismo: il caso del ventenne Seid

Uno j'accuse contro il razzismo, quello di Seid Visin, 20 anni, ex calciatore di origine etiope, figlio adottivo, che a inizio giugno 2021 si è tolto la vita a Nocera Inferiore (Salerno).

Tre anni fa aveva pubblicato un duro atto d'accusa contro il clima di intolleranza, discriminazione e odio verso lo "straniero" e chi ha un diverso coloro della pella.

La lettera di Seid è una lucida denuncia di un dato di fatto: l'intolleranza verso la diversità, l'annientamento del "deviante" (nero, omosessuale, socialmente inferiore, dissidente) quando non è funzionale a un sistema.

I media, sempre sotto accusa, sono riusciti a smarcarsi dalla visione del "povero figlio adottato che si uccide perché sradicato dalla sua terra". Con una temerarietà che sorprende, i media tematizzano il razzismo. C'è voluto del tempo, ma ci sono arrivati.

The-Serpent-serie-televisiva-newsletter-magazine-il-Biondino-della-Spider-Rossa-ProsMedia-Agenzia-Corte&Media

Il serial killer dell'Estremo Oriente nella serie Tv di Netflix

La serie televisiva The Serpent è una produzione britannica del 2021, messa in scena in otto episodi da Mammoth Screen per BBC One e Netflix.

Racconta la vita e i crimini dell’assassino seriale Charles Sobhraj che ha agito dagli dal 1963 al 1976 nell’Estremo Oriente, là dove figli della ricca borghesia occidentale e statunitense andavano a cercare se stessi.

“Una intima convinzione”, film thriller sulla giustizia

Una intima convinzione è un film legal thriller che racconta, traducendolo in narrazione cinematografica, il Caso Viguier, un fatto di cronaca di vent’anni fa in Francia.

La vicenda vide coinvolto un professore di Diritto, accusato della morte della moglie Suzanne in seguito alle rivelazioni dell’amante della donna. Il corpo della vittima non è stato mai ritrovato.

“Questo giorno che incombe”, romanzo giallo di Antonella Lattanzi

Una bambina che scompare. Le crisi di una madre. Il contesto di un condominio dove, dopo il fattaccio, tutto diventa sospetto. Questo giorno che incombe, di Antonella Lattanzi, è trama, suspense, ritmo, sospetto. Qualcosa che ti avvolge e non ti lascia più.

Un romanzo che da un lato è un libro thriller. E dall’altro tocca sentimenti e aspetti inquietanti del nostro vivere.

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Storytelling e Cronaca Nera

Cos’è lo Storytelling e come favorisce la comprensione dei casi di cronaca giudiziaria e di “nera”. Hai mai prestato attenzione allo stile narrativo utilizzato dai media per presentare un caso di omicidio?

Spesso, quando leggi, ti trovi di fronte a un vero e proprio racconto che ha già fornito una chiave di lettura precisa. Siamo di fronte a un modo accattivante di scrivere? Oppure a una manipolazione?

Cronaca & Storia: 6 maggio 1971. "Rapita Milena Sutter"

Milena Sutter, 13 anni, studentessa figlia di un industriale della cera, è stata vista l’ultima volta alle ore 17 di giovedì 6 maggio 1971, all’uscita della Scuola Svizzera di Genova.

Da quel momento nessuno l’ha più notata. Flavia Romana Pupillo, studentessa di Editoria e Giornalismo all'Università di Verona, ripresenta il caso secondo i giornali genovesi del tempo.

Il libro "Il Biondino della Spider Rossa",
in ebook o in versione su carta

Scritto dalla criminologa Laura Baccaro e dal giornalista e studioso Maurizio Corte sul (presunto) rapimento e omicidio
di Milena Sutter (Genova, maggio 1971).

IL BIONDINO DELLA SPIDER ROSSA

Consiglia questa newsletter alle tue amiche e ai tuoi amici appassionati di serie tv, film e libri crime.  Crime Window Newsletter ​  ​La redazione del magazine "Il Biondino della Spider Rossa"​ ​Gruppo di professioniste e professionisti che si occupa di analisi dei media su crimine e giustizia. ​Crime Window Newsletter n.1/2021 a cura dell'Associazione ProsMedia (contiene link di affiliazione)​ Supplemento dell'Agenzia Corte&Media. Direttore editoriale e coordinatore scientifico: Maurizio F. Corte  ​


Il Corsivo

Anche il giornalismo investigativo ha ceduto al fascino ammaliante dello Storytelling. I racconti di cronaca nera utilizzano combinazioni strategiche di parole che, da una parte favoriscono la comprensione dei casi di omicidio, dall’altra “impongono” un punto di vista soggettivo che azzera la nostra capacità di ragionamento.

Con facilità ci lasciamo coinvolgere dalle storie di misteriosi omicidi ed eclatanti delitti, ma dove si trova il confine tra l’informazione e la manipolazione?

Mi sono spesso chiesta se la mia opinione sui casi di cronaca nera scaturisse da una personale elaborazione oggettiva dei fatti, oppure dall’influenza metabolizzata dalla chiave di lettura fornita dai media.

Come studiosa di Storytelling e Comunicazione cerco sempre di analizzare i prodotti editoriali spogliando la struttura dei racconti di cronaca nera dagli elementi narrativi superflui. Individuo e suddivido in due gruppi semantici il linguaggio utilizzato per descrivere la vittima da quello utilizzato per il carnefice o presunto tale. In questo modo salta subito all’occhio una distinzione netta tra bene e male, tra buoni e cattivi.

Credo che la vittima venga spesso spogliata della sua identità, mentre il colpevole venga privato della sua umanità. Da un lato c’è la vittima, tela bianca su cui riversare pietà e compassione. Dall’altro c’è il suo carnefice, oggetto disumanizzato su cui riversare rancore e rabbia. Nel mezzo c’è un processo mediatico che sentenzia condanne senza accettarsi dei fatti giudiziari.

Sono convinta che i racconti di cronaca nera siano spesso pensati come prodotti d’intrattenimento per facilitare il processo di condivisione di un prodotto editoriale. Perché la logica dietro certe strategie comunicative vuole che – quando si raccontano storie – il pubblico si senta coinvolto abbastanza da generare interesse anche negli altri.

Lo Storytelling è una disciplina in continuo sviluppo le cui regole cambiano e si modificano nel giro di pochi mesi, talvolta seguendo mode e correnti, altre il gusto e le preferenze della massa. Mi piace contribuire, attraverso un costante lavoro di ricerca e analisi, a “ripulire” il giornalismo investigativo da forme e strumenti narrativi ingannevoli e fuorvianti, a favore della verità sostanziale dei fatti.

Nicoletta Apolito

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