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Redazione Il Biondino della Spider Rossa

La piaga sociale del Femminicidio

Published almost 3 years ago • 5 min read

Magazine il Biondino della Spider Rossa - newsletter Crime Window - ProsMedia

La piaga sociale del Femminicidio

"Ti uccido in quanto donna" spesso è il movente che si nasconde dietro ai casi di omicidio in cui la vittima è per l'appunto una donna.

Il femminicidio, definito anche omicidio di genere, rappresenta l'atto culminante che precede una serie di violenze fisiche e psicologiche subite da una donna prima di essere uccisa.

Quando una donna muore per mano di un uomo spesso bisogna ricercare i motivi nella matrice patriarcale. Annientare l'identità della donna attraverso la sottomissione fisica o psicologica può degenerare fino all'omicidio.

Solo nel periodo tra gennaio e maggio 2021, secondo il report pubblicato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, sono state uccise 42 donne, di cui 38 in ambito familiare/affettivo. Il dato più agghiacciante è che tra queste vittime, 27 donne hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.

I dati Istat (l'Istituto Nazionale di Statistica) confermano lo stesso andamento anche negli anni scorsi. Delle 111 donne uccise nel 2019, in circa l'88% dei casi l'omicidio è stato compiuto da una persona conosciuta. Di questa percentuale la metà dei casi ha come killer il partner.

"L'omicidio di una donna in quanto donna è un fenomeno complesso da misurare e comparare". Lo dice L'Istat che per comprendere e contrastare il femminicidio in modo efficace studia anche il contesto delle norme sociali e culturali in cui si sviluppa.

A tal proposito anche il gruppo di ricerca dell'associazione ProsMedia si impegna a riconoscere stereotipi e pregiudizi veicolati dai media sul femminile e sulla violenza di genere. Lo fa non solo per sviluppare uno sguardo critico nei confronti dei messaggi mediali, ma soprattutto per individuare i segnali della violenza che contribuiscono a fomentare un contesto social-culturale tossico e ingannevole.

Femminicidio - Magazine il Biondino della Spider Rossa - Saman Abbas - newsletter Crime Window

Femminicidio: il caso di Saman Abbas

Quello di Saman Abbas, 18 anni, è un caso che fa riflettere su una tipologia sconcertante di presunto omicidio: il delitto d'onore.

Il caso è ancora aperto. Ma la sensazione che qualcosa di brutto sia successo alla ragazza, pesa come il macigno di un'inevitabile certezza man mano che il tempo passa e della ragazza non si hanno notizie.

Saman arriva in Italia nel 2015, ha sogni e obiettivi che non coincidono con quelli che la sua famiglia ha già programmato al suo posto. Nel suo futuro un matrimonio imposto e regole da seguire che non combaciano con la vita che ha scelto per sé stessa.

La ragazza scompare da Novellara (Reggio Emilia) il primo maggio 2021. Lo zio viene accusato di essere il carnefice dell'omicidio. I genitori, invece, tornano in Pakistan subito dopo la scomparsa della figlia. Il primo a dire qualcosa riguardo la morte di Saman è il fratello, l'unico ad indicare agli inquirenti dove si trova il corpo della sorella.

Se il caso venisse risolto con il ritrovamento del corpo, il movente sarebbe confermato: la giovane Saman è stata uccisa per aver infangato l'onore di una famiglia che la considerava un oggetto da sottomettere e dalla quale, invece, era sfuggita al controllo.

Una riflessione sul delitto d'onore viene fatta dalla criminologa e psicologa giuridica, Laura Baccaro, che al caso di Saman Abbas ha dedicato un articolo nel magazine Il Biondino della Spider Rossa - curato dal gruppo di ricerca ProsMedia Crime Window – nella sezione sulla Psicologia Investigativa.

Le dinamiche intorno alla scomparsa della ragazza pachistana rimangono incerte. L'ipotesi, però, che l'omicidio di Saman sia avvenuto tra le mura domestiche rientra nel numero dei delitti consumati in famiglia, proprio come confermano i dati Istat in Italia.

Analisi - The Investigation - il caso della giornalista Kim Wall - newsletter Crime Window - magazine il Biondino della Spider Rossa

Kim Wall, la giornalista svedese uccisa mentre svolgeva il suo lavoro

The Investigation, serie televisiva danese, ricostruisce in sei episodi il caso del sottomarino.

Nell'estate del 2017, la reporter freelance Kim Wall viene uccisa dall'imprenditore danese Peter Madsen. La giovane donna si trova nel sottomarino di proprietà dell'imprenditore per un'intervista. Da qui il suo corpo ne uscirà smembrato.

Tra le aggravanti assegnate a carico dell'imputato - in seguito dichiarato colpevole - durante il processo per l'omicidio ai danni di Kim Wall: il fatto che la vittima fosse proprio una donna che stava esercitando il suo mestiere.

"Violenza di genere. Saperi contro", il libro promosso da UniPa

La violenza sulle donne è il tema cardine di 20 saggi raccolti in un volume, riassunto di una serie di incontri sulla violenza di genere organizzati dall'Università degli Studi di Palermo.

Docenti e studiose sulle questioni di genere con il contributo di professionisti esperti si interrogano sulla questione affrontandola da diverse prospettive: antropologica, psicologica, giuridica, politica, filosofica, sociologica e mediatica.

Lo scopo è quello di offrire una molteplicità di punti di vista utili a comprendere le diverse "ragioni" dietro alla violenza di genere.

"Lo stalker della stanza accanto", film thriller controverso

Lo stalker della stanza accanto è un film thriller che racconta la violenza sulle donne attraverso il tema dello stalking. A un pubblico più attento potrebbe risultare un film dal potenziale inespresso per via della narrazione stereotipata sulla violenza di genere.

Tuttavia, il punto interessante su cui riflettere riguarda il modo nocivo di sottovalutare la gravità di un'azione come lo stalking, utilizzando un linguaggio ricco di pregiudizi che rischia di minimizzare il problema nella realtà rendendolo così meno serio.

Spettacolarizzazione della cultura dello stupro

Quante volte ti è capitato di leggere una notizia su uno stupro ai danni di una donna? Quante volte il linguaggio utilizzato per una tale notizia ti è sembrato rendere davvero giustizia alla vittima o ha contribuito a gonfiare di stereotipo un'azione così aberrante?

Insegnare alla vittima come comportarsi, perché se era vestita in un certo modo allora se l'è cercata. Oppure delegittimarla perché a fatti avvenuti non ha denunciato subito la violenza. Questi sono alcuni significati più o meno espliciti nella narrazione di una notizia sullo stupro.

Milena e Yara: cosa accadde alle due ragazze?

Milena Sutter, 13 anni, scompare da Genova nel 1971. La coetanea, Yara Gambirasio, scompare da Brembate di Sopra (Bergamo) nel 2010. Entrambe vengono ritrovate assassinate a distanza di poco tempo dalla scomparsa.

Cos'hanno in comune i due casi di omicidio? Dal luogo del ritrovamento dei rispettivi corpi alle azioni precedenti alla loro morte, quali sono i dubbi e le incertezze riguardo alle dinamiche di ciò che accadde alle due ragazze?

"Ciervo", video sulla violenza in famiglia che ha vinto numerosi premi

Il libro "Il Biondino della Spider Rossa",
in ebook o in versione su carta

Scritto dalla criminologa Laura Baccaro e dal giornalista e studioso Maurizio Corte sul (presunto) rapimento e omicidio
di Milena Sutter (Genova, maggio 1971).
IL BIONDINO DELLA SPIDER ROSSA

Libro "Il Biondino della Spider Rossa " - Caso Sutter Bozano - Agenzia Corte&Media

Il Corsivo

È da far risalire agli albori dell’esistenza umana la concezione della donna come essere inferiore e sottomesso all’uomo. Una concezione che fino a un secolo fa, o forse meno, era del tutto normale e non ammetteva repliche.

I tempi sono cambiati, per fortuna; la donna da figura reclusa ha sprigionato forza e coraggio, lottando per il proprio rispetto e per il proprio posto nella società. Tutte le lotte femministe che si sono seguite negli anni hanno portato alla morte e al martirio di tante donne, grazie alle quali ora non avremmo ottenuto la nostra emancipazione.

D’altra parte, il genere femminile è però ancora oggi la causa principale del femminicidio. Donne che hanno il coraggio di ribellarsi alle comunità dalla cultura patriarcale perdono ancora la vita. Donne e ragazze che hanno il coraggio di lasciare il proprio partner vengono uccise, per scuse come possesso e gelosia. Figlie che hanno il coraggio di ribellarsi ai padri e ai parenti vengono lapidate, per le imposizioni sui matrimoni combinati.

Tutto questo accadeva decenni fa, ma la storia sembra continuare a ripetersi. Si grida alla parità di genere, ma ogni giorno sentiamo e leggiamo sempre dello stesso modus operandi, come un disco rotto.

Che cosa manca perché tutto questo finisca? Tutto ciò che è necessario fare, ovvero lottare e facendosi sentire; con la scrittura, con l’educazione, con la voce. Perché le vite strappate delle donne non vengano mai dimenticate.

Gaia Corradino

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