profile

Redazione Il Biondino della Spider Rossa

Crime Vintage, i delitti senza tempo

Published over 2 years ago • 5 min read

Crimine Vintage - Newsletter Crime Window -magazine - Il-Biondino-della-Spider-Rossa-ProsMedia-Agenzia-CorteMedia-photo -jez-timms-unsplash

Crime Vintage: il Crimine in bianco e nero

La Storia passa attraverso il tessuto delle piccole esistenze quotidiane di tutti noi. Fatti all’apparenza banali o scontati possono mutare il corso degli eventi, come una folata di vento può dare l’ultimo colpo al precipitare a terra di una torre pericolante da tempo.

Le storie criminali non fanno eccezione: sono parte di quel tessuto esistenziale di cui vive la Storia di una comunità. Hanno l’inquietudine e la sottile ansia degli attimi fermati con una fotografia in bianco e nero, oppure immortalati da una vecchia pellicola con sbiaditi colori.

Nei film ci raccontano – e così fa qualche investigatore – che superate le 48 ore, trovare l’autore di un delitto diventa maledettamente complicato. Quasi impossibile.

Ecco, allora, che i delitti non risolti e che appartengono al bianco e nero del passato, sembrano non avere più possibilità di verità.

Non è vero. Ne è una dimostrazione anche il caso di Milena Sutter, al centro del magazine Il Biondino della Spider Rossa. Il passare del tempo cancella qualche traccia, fa morire testimoni e protagonisti, ma consente di avere strumenti in più – sia tecnologici che di analisi critica – per capire cosa davvero è successo.

Certo, lo scarto poi è ampio quando si tratta di dimostrare quello che si è compreso. Ma, anche qui, il tempo ci dà modo di affinare le tecniche di investigazione e di dimostrazione.

Wilma Montesi - caso giudiziario 1953 - Corriere della Sera

Il mistero sulla morte di Wilma Montesi

Wilma Montesi, 21 anni, figlia di una modesta e onesta famiglia di Roma, viene trovata senza vita sulla riva del mare a Torvaianica, sul litorale romano, a poca distanza da Ostia (nella foto del Corriere della Sera online).

Siamo nel 1953, l’11 aprile, a soli otto anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Il governo è nelle mani salde della Democrazia Cristiana, che con Mario Scelba controlla il potente ministero dell’Interno e con Attilio Piccioni ha in mano anche il ministero degli Esteri.

Wilma Montesi, descritta come una bella giovane donna, è partita con il treno per Ostia il 9 aprile del 1953. E’ fidanzata con un agente di Polizia, si deve sposare a breve e ha un sogno comune a molte ragazze del tempo: fare carriera nello spettacolo.

La scena del crimine è sin da subito equivoca: Wilma è senza la borsa, le scarpe, la gonna, le calze e il reggicalze. E’ in parte svestita. La morta viene prima attribuita a suicidio, poi a un malore che l’avrebbe fatta svenire e quindi annegare nella poca acqua della riva.

Come per il caso di Milena Sutter, abbiamo alcuni punti critici: la condizione del corpo (l’abbigliamento, il modo in cui viene trovato, le circostanze di luogo e di tempo) è incompatibile con l’immagine che si aveva della giovane donna; la perizia medico-legale anziché puntare alla verità scientifica dà risposte di comodo, funzionali alle ipotesi investigative, tant’è che viene cambiata a seconda di chi esamina il corpo; vi è il sospetto che Wilma Montesi sia morta in circostanze poco chiare (si parla anche di alcol e droga) e alla presenza di persone importanti che vogliono depistare le indagini.

Nel caso di Wilma Montesi, non c’è un giovane scapestrato su cui puntare. Non c’è un capro espiatorio. A farne le spese è Piero Piccioni, poi assai apprezzato musicista di composizioni da film, morto nel 2004, figlio del ministro Attilio Piccioni (Dc). I Piccioni vengono travolti dallo scandalo, il ministro si dimette, mentre a quasi 70 anni dal fatto, la verità su Wilma Montesi resta tutta da scrivere. Come quella su Milena Sutter.

Serie Tv Crime - Newsletter Crime Window -magazine - Il-Biondino-della-Spider-Rossa-ProsMedia-Agenzia-CorteMedia-photo -jez-timms-unsplash-

Le serie tv crime influenzano l'idea di giustizia

Guardare serie tv crime americane porta ad avere un’idea distorta di come funziona il sistema giudiziario.

Lo dice una ricerca condotta in Austria da tre studiosi dell’Università di Vienna. Hanno intervistato un campione – un migliaio di persone – rappresentativo della popolazione austriaca.

Cos’è emerso? Chi guarda spesso serie televisive statunitensi come Law & Order è spesso convinto che in Austria sia ancora in vigore la pena di morte, abolita nel 1968. E che vi siano addirittura persone nel braccio della morte in attesa dell’esecuzione.

Politicamente "scorretto" il romanzo "Dieci piccoli indiani"

Sono i bianchi, rigorosamente britannici e perfetti, e i maschi a prevalere nella storia alla base del libro Dieci piccoli indiani, di Agatha Christie.

Si tratta di un romanzo che, a distanza di oltre 70 anni dall’uscita nel 1939, è ancora in vetta alle classifiche. La storia è affascinante, l’assassino sembra impossibile da individuare.

La presentazione dei protagonisti – la società multietnica e la parità femminile sembrano distanti anni luce – è rigorosamente e politicamente “scorretta”. Eppure quel romanzo della regina del giallo ci conquista ancora.

"Hurricane", l'ingiustizia non è mai vintage

Quello del pugile Rubin “Hurricane” Carter è un caso di razzismo e malagiustizia americana che ha qualcosa da raccontare anche a noi italiani.

Processato, pur in assenza di prove, Rubin Carter – detto “Hurricane” (uragano) – viene condannato a tre ergastoli per un triplice omicidio (nel 1966) che non ha commesso.

Ci vorranno vent’anni – e una splendida canzone di Bob Dylan – per farlo scarcerare. Un eccellente Denzel Washington lo interpreta in un buon film giudiziario del 1999.

La cronaca nera stravolta dalle narrazioni

Da qualche anno a questa parte l’arte di narrare storie – con la tecnica dello storytelling – è diventata uno strumento fondamentale nelle mani dei cronisti.

Ne sono un esempio i casi mediatici dal forte impatto emotivo di quest’ultimo decennio. Lo Storytelling può essere considerato lo strumento strategico per raggiungere e fidelizzare più lettori.

Seppur si tratti di una tecnica comunicativa che mette al centro dell’attenzione le figure cardine della notizia – vittima e autore di reato – in molti casi, tuttavia, stravolge la struttura del racconto.

Distrazioni: la telefonata del “rapitore” di Milena Sutter

Nessuno ha mai prestato attenzione all’orario della telefonata con cui il (presunto) rapitore di Milena Sutter, il 7 maggio 1971, il giorno dopo la scomparsa della ragazzina dice alla famiglia Sutter: “Se volete Milena viva, 50 milioni prima aiuola Corso Italia”.

La telefonata, dice il padre della ragazzina ai giornalisti, è giunta a Casa Sutter alle 10.40. Lo stesso orario di cui parla un servizio del telegiornale Rai del 21 maggio 1971, all’indomani del ritrovamento del corpo di Milena.

Agli atti giudiziari, invece, l’orario della telefonata è un’ora indietro: 9.34. Perché? Perché alle 10.40 chi telefona non è Lorenzo Bozano, che ha un alibi di ferro per quell’ora.

Il libro "Il Biondino della Spider Rossa",
in ebook o in versione su carta

Scritto dalla criminologa Laura Baccaro e dal giornalista e studioso Maurizio Corte sul (presunto) rapimento e omicidio di Milena Sutter (Genova, maggio 1971).
IL BIONDINO DELLA SPIDER ROSSA

Libro "Il Biondino della Spider Rossa " - Caso Sutter Bozano - Agenzia Corte&Media

Il Corsivo

C’è un filo nero che lega – sulla scorta della memoria e dell’atmosfera vintage – i casi di Wilma Montesi, del 1953, e di Milena Sutter, nel 1971.

Quel filo si chiama sospetto o, se qualcuno preferisce, intuizione. Il sospetto e l’intuizione nascono quando si subodora che vi sia dell’altro rispetto alla narrazione ufficiale. Quante volte ci capita, infatti, di dubitare della versione dei fatti che ci dà una persona rispetto a un certo evento.

Non si tratta di avere facoltà soprannaturali o un sesto senso imponderabile. E’ la stessa nostra ragione, lo stesso pensiero razionale, a farci intuire, a farci sospettare. Ci rendiamo conto – nel fare le somme degli elementi che ci vengono presentati – di come vi sia qualcosa fuori posto.

Prendiamo Wilma Montesi: le condizioni, da situazione scabrosa, in cui il corpo della giovane donna viene trovato non quadra con l’immagine di una ventenne dai costumi irreprensibili e prossima alle nozze.

Lo stesso vale per Milena Sutter: un rapimento per motivi di denaro – con o senza la morte dell’ostaggio – non è coerente con un corpo svestito che fa pensare a un caso a sfondo sessuale. Tant’è che la vera condanna di Lorenzo Bozano non è quella di essere stato un rapitore e assassino, ma un maniaco sessuale assassino.

La criminologa Laura Baccaro ci spiega, analisi psico-criminologica scientifica di Bozano alla mano, che egli non era un “deviato sessuale”. Eppure i giornali continuano a riproporre la stessa immagine.

La smentita della realtà e della Scienza sembra impotente di fronte alle narrazioni ufficiali accattivanti. Mentre resta distante e confuso un ulteriore sospetto: quello che altre persone, altri interessi, altri ambienti abbiano intrappolato sia Wilma che Milena in una storia che non è la loro.

Maurizio Corte

Consiglia questa newsletter
alle tue amiche e ai tuoi amici appassionati
di serie tv, film e libri crime.

La redazione del magazine "Il Biondino della Spider Rossa"
Gruppo di professioniste e professionisti che si occupa
di analisi dei media su crimine e giustizia.
Crime Window Newsletter n.5/2021 a cura dell'Associazione ProsMedia (contiene link di affiliazione)
Supplemento dell'
Agenzia Corte&Media.
Direttore editoriale e coordinatore scientifico:
Maurizio F. Corte

Redazione Il Biondino della Spider Rossa

Siamo un gruppo di professioniste e professionisti che si occupa di analisi dei media su crimine e giustizia.

Read more from Redazione Il Biondino della Spider Rossa

Il Killer. Come i media costruiscono un mondo che non esiste "Se Albertine lascia passare qualche mese, le mie bugie diventeranno verità” (M. Proust, La Recherche, Albertine scomparsa) La realtà manipolata Scrivi "killer" e tutto assume un diverso significato. Se poi il killer è un "serial killer" si apre un mondo di notti scure dietro luce tremule, di corpi straziati e buttati da parte; e di mille riferimenti a uomini che hanno ucciso decine - talvolta anche più - persone. Trovo sia...

13 days ago • 12 min read

NEWSLETTER / EDIZIONE STRAORDINARIA "Se fossi stato al vostro posto. Ma al vostro posto non ci so stare...” (F. De André, Nella mia ora di libertà) "Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozanoe Milena Sutter". Anteprima del podcast Immagina Milena, 13 anni, rapita e uccisa all’uscita di scuola. E immagina un "mostro", Lorenzo, 25 anni, biondino con una spider rossa. Il "mostro" ha puntato Milena per approfittare di lei e poi fare soldi. Morire così, a 13 anni, è una storia...

about 1 month ago • 5 min read

"Il Colpevole Perfetto. La storia sbagliata di Lorenzo Bozano e Milena Sutter". Podcast "Ti concentri sugli indizi. Ma ti sfuggono le tracce...” (dal film I segreti di Wind River) Lo scarto tra verità e racconto "Non mi hai mai chiesto cosa pensi del mio caso", mi disse un giorno Lorenzo Bozano. Eravamo a Genova, nel 2016, in una tiepida giornata di primavera, al ristorante Vegia Zena dove andavamo di solito. Lorenzo era in permesso dal carcere, prima di ottenere la semilibertà. Aveva già...

about 1 month ago • 11 min read
Share this post